Sassolini….

Riceviamo con cortese richiesta di pubblicazione e con piacere ottemperiamo:

Spett. redazione di PIOVEGOVERNOLADRO,
Udine 09/05/2020

Mi avvio a compiere l’ottantacinquesimo anno di età.
La consapevolezza di una vita compiuta nel rispetto dell’intimo senso del giusto, ancorché via via turbata da debolezze, mi offre ora una serenità profonda ed un immenso amore per tutto il creato.Pertanto, al fine di riappacificare gli animi di parenti, amici e conoscenti nella verità fino ad oggi taciuta per rispetto dei figli minori ,vi prego di pubblicare l’allegato.
A giorni ricorre la data del suicidio di mio fratello.

L’amico Frattasio ha ceduto il suo studio notarile. Ho ritirato quindi quanto lì avevo lasciato, custodito in plico come “testamento olografo” e che conteneva descrizione di fatti e documenti relativi alla mia famiglia, ad alcuni amici e conoscenti , al Friuli ed all’Irpinia degli anni 80/90.I protagonisti di questi fatti sono oramai tutti o quasi tutti morti. La verità che non temo e non ho mai temuto, oggi non può nuocere a loro. Da ciò questa decisione.

Richiesta di danni allo Stato Italiano:

Richiesta di risarcimento danni:

Richiedente :

Cav. Uff. geom. dott. prof. GIOVANIBATTISTA GENNARI

Nato ad Udine il 9/11/1935, residente in Pagnacco via Marolins 26

C. F. XXXXXXXXXXXX483L – Tel XXX – E-MAIL XXXXXXX@libero.it

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1) – Curriculum:

Titoli :

1954 diplomato geometra;

1955 iscritto al collegio. Geometri della provincia di Udine;

1962 laureato in economia e commercio;

1962 iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti della provincia di Udine;

1962 iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Udine;

1967 iscritto all’Albo dei Revisori Ufficiali dei conti presso il Tribunale di Udine;

1970 iscritto all’Albo dei Revisori di Società Cooperative della regione Friuli Venezia Giulia.

Attività svolte:

1963-1970; Insegnante di diritto, economia e matematica finanziaria alle scuole medie superiori;

1963-1996: Professione del dottore commercialista;

1996-a tutt’oggi; Gestore di imprese e developer.

Incarichi pubblici e privati ricoperti:

  • Membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane;
  • Membro della Consulta Regionale per le società cooperative presso la regione Friuli Venezia Giulia;
  • Membro del Comitato di Rappresentanza del Movimento Cooperativo Italiano presso la Comunità Economica Europea;
  • Membro della Commissione Regionale per la Cooperazione presso la regione Friuli Venezia Giulia;
  • Membro del Comitato Regionale per l’Albo dei Costruttori tenuto a cura del Ministero .dei Lavori Pubblici a Trieste;
  • Membro del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti della Provincia di Udine;
  • Membro del Consiglio di Amministrazione del consorzio tra imprese CON. DI. COM. s.r.l. di Udine;
  • Membro del Consiglio di Amministrazione della Nova Banca di Chiasso;
  • Membro del collegio Sindacale della società Distillerie Mangilli s.p.a. di Udine;
  • Membro del Collegio Sindacale della società Acciaierie Bertoli s.p.a. di Udine;
  • Membro del Consiglio di Amministrazione della società Beton Friuli s.p.a. di Tavagnacco (UD);
  • Membro del Consiglio di Amministrazione della Telequattro s.p.a. di Trieste;
  • Membro del Consiglio di Amministrazione della Associazione Virtus ArtaTerme di Udine;
  • Vicepresidente della Federazione Regionale dell’A.G.C.I.;
  • Vicepresidente del Consorzio Cooperativo Essiccatoio Bozzoli di Udine;
  • Presidente della Federazione Provinciale dell’Associazione Generale delle Cooperative italiane;
  • Presidente del consorzio C.I.A. Consorzio Informazioni Audiovisive, di Udine;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Esportatori e Importatori -.Friulani con sede a Udine;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione della società I.T.C. s.r.l. di Udine;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione della Era Tv Duemila s.p.a. di Pordenone;
  • Presidente del Collegio Sindacale del Consorzio fra gli Istituti Autonomi per le Case Popolari della regione Friuli Venezia Giulia;
  • Presidente del Collegio Sindacale del Consorzio fra imprese edili EDILCO s.c.a r.l. di Udine;
  • Presidente del Collegio Sindacale della Cooperativa Presmunt Coop. di Villa Santina;
  • Presidente del Collegio Sindacale della Cooperativa Comse di Sedegliano;
  • Presidente del Collegio Sindacale della società Orioli s.p.a. di Martignacco;
  • Presidente del Collegio Sindacale della Cooperativa Tiziana Residens di Aquileia;
  • Presidente del Collegio Sindacale della Cooperativa Asfaltisti di Pozzuolo;
  • Presidente del Collegio Sindacale della società Azienda Agricola Tissano s.r.l.;
  • Presidente del Collegio Sindacale del Consorzio Nazionale delle cooperative di produzione e lavoro aderenti all’A.G.C.I.;
  • Presidente del Collegio Sindacale del Consorzio Regionale Garanzia Fidi alle Cooperative con sede a Udine;
  • Procuratore Generale e Consigliere della Cooperativa Ars et Labor di Udine;
  • Procuratore Generale del Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro di Napoli ;
  • Procuratore Generale della società Forintas ltd di Zurigo;
  • Procuratore Generale della società Secunda ltd di Zurigo;
  • Procuratore Generale della Ital Service s.r.l. di Caracas;
  • Procuratore Generale della società ComEdil s.r.l. di Udine;
  • Procuratore Generale della società S.I.E hanstalt di Vaduz;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione della società Solari s.p.a di Pesaris (Ud);
  • Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione e Direttore Generale della società Turismo Ottanta s.p.a di Roma;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione della società A.S.P. Elettronica s.p.a. di Pesaris (Ud);
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione ella società Impresa Generale di .Comunicazione s.p.a. di Udine;
  • Presidente del Consiglio di Amministrazione della società Euroturist Invest s.p.a. di Udine;
  • Presidente del Consiglio di Amm. della società S.I.E. s.r.l di Udine;
  • Presidente del C. di A. della società Ceda Video Sistem s.r.l. di Udine;
  • Consulente del Consorzio Cooperativo Rozzol di Trieste;
  • Consulente della Cooperativa Carnica Coopca di Tolmezzo.

Documenti rilasciatigli dallo Stato Italiano :

  • Patente auto;
  • Patente nautica;
  • Brevetto di volo;
  • Porto di pistola.

Onorificenze:

  • 1979 – Cavaliere della Repubblica (Presidente della Repubblica on. Pertini), riconoscimento per l’opera svolta in relazione agli interventi urgenti in occasione del terremoto del 06 maggio 1976 in Friuli;
  • 1984 – Ufficiale della Repubblica (Presidente della Repubblica on Pertini): riconoscimento per l’opera svolta in relazione agli interventi urgenti in occasione del terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980).

Attività specifiche:

  • In qualità di Vicepresidente e Direttore Generale della Turismo ottanta s.p.a. di Roma ha realizzato molte ed importanti opere edili. La più significativa è la costruzione dell’Hotel SHERATON (80.000 metri cubi di costruzione e 5 ettari di parco ) di Damasco realizzato su appalto da parte del Governo Siriano;
  • In qualità di procuratore generale della ComEdil s.r.l ha realizzato in Irpinia 1.033 alloggi provvisori per i terremotati che sopportarono il sisma del 23 11 1980;
  • In qualità di consigliere procuratore generale della impresa ARS ET LABOR ha realizzato 650 alloggi provvisori per i terremotati che sopportarono il sisma del 06 05 1976 in tempi molto inferiori a quelli previsti dal committente per cui ne conseguì la sopraindicata onorificenza;
  • In qualità di consigliere con procura generale della impresa ARS ET LABOR realizzò nel 1982 in Irpinia n° 950 alloggi provvisori e n° 300 alloggi definitivi per le popolazioni colpite dal sisma del 23 11 1980 in tempi molto inferiori a quelli richiesti per cui si guadagnò la seconda onorificenza;
  • Costituì con: Bruno Becchio di Zurigo (avvocsto); Roland Napfling di Ginevra (finanziere); Herbert Tauning di Londra (operatore di borsa); Gotfrey Spanner di Boston (developer); Iohannes Schade di Amsterdam (editore); Karl Henrich Winqwist di Parigi (Segretario della Camera Internazionale di Parigi; Jeb Busch (figlio del Presidente USA); una associazione per la “valorizzazione delle etnie locali nell’ambito delle sovranità nazionali e sovranazionali” con sede in Villa dal Torso in Tissano (UD) vedasi il Gazettino del Friuli del 22 04 1989;
  • Come Presidente del CEIF (Consorzio Esportatori e Importatori Friulani ) e come Consigliere dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane organizzò e partecipò ad incontri per lo sviluppo di rapporti economici presso i governi e strutture governative di: Unione Sovietica; Inghilterra; Belgio; ; Strasburgo; Svizzera( Zurigo); Lichtenstein; Svezia; USA; Israele; Siria; Senegal; Costa d’Avorio; Ghana; Venezuela.

Altre attività svolte:

Autore del libro “Veritas Gratia Veritatis” pubblicato su Facebook

2) – Imputazioni e condanne:

Imputazioni in relazione alla attività sviluppate prevalentemente in Irpinia negli anni 1981 e 1982 per cui fui insignito della onorificenza di Cavaliere Ufficiale della Repubblica:

  1. Falsa fatturazione per fatture Interedil s.r.l. Archiviato dal GIP
  2. Falsa fatturazione per fatture Euroturist Invest s.r.l. Archiviato dal GIP
  3. Falsa fatturazione per fatture S.I.E. s.r.l. Archiviato dal GIP
  4. False fatturazioni diverse .Reato contestatomi in udienza del processo contro Gennari Lodovico, Martinis Sandro, Mos bruna in cui Gennari Giovanni battista doveva essere sentito come testimonio. Assolto su richiesta del procuratore capo dott. Baiti perché i fatti non sussistono.
  5. Bancarotta frudolenta documentale per aver sottratto e distrutto le scritture dalla fallita Eroturist. Assolto in udienza perché il fatto non sussiste.
  6. Bancarotta fraudolenta documentale per aver sottratto e distrutto le scritturecontabili della società fallita Interedil s r.l. Assolto in udienza perché il fatto non sussiste.
  7. Traffico di armi; Archiviato dal GIP
  8. Voto di scambio per l’on De Carli; Archiviato (non se ne è più saputo nulla)
  9. Traffico di garanzie bancarie false; Archiviato( non se ne è più saputo nulla)
  10. Bancarotta documentale in relazione al fallimento della. Società Grenn Hotel Riviera; Archiviato (non se ne è più saputo nulla)
  11. Bancarotta documentale per aver esposto nei bilanci della Ars et Labor Valutazioni di immobili non vere; Assolto in 1° grado
  12. Bancarotta documentale per non aver iscritto in bilancio della Ars et Labor degli immobili gravati di ipoteche; Assolto in 1° grado
  13. Bancarotta documentale per aver sopravalutato le rimanenze finali in un bilancio della Ars et Labor; Assolto in 1° grado
  14. Bancarotta documentale per aver indicato nel bilancio della Ars et Labor un credito verso il Conacal, inesistente; Assolto in Appello
  15. Bancarotta documentale per aver indicato nel bilancio un credito nei confronti di L. Cossu il cui valore non eccedeva il 5% del nominale; Assolto in 1° grado
  16. Bancarotta documentale per aver indicato nel bilancio della Ars et Labor un credito nei confronti della Olimpia s.p.a. il cui valore non eccedeva il. 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  17. Bancarotta documentale per aver indicato nel bilancio dell’Ars et Labor un credito nei confronti della coop. Trieste il cui valore non eccedeva il 5% del nominale; Assolto in 1° grado
  18. Bancarotta documentale per aver indicato nel bilancio dell’Ars et Labor un credito nei confronti della società SPECI di Roma il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  19. Bancarotta documentale per aver indicato nei bilanci dellìArs et Labor un credito nei confronti della coop. Nido III il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  20. Bancarotta documentale per aver indicato nei bilanci della Ars et Labor un credito nei confronti della coop. Nido II il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  21. Bancarotta documentale per aver indicato nei bilanci della Ars et Labor un credito nei confronti del sig. Adami il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  22. Bancarotta documentale per aver indicato sui bilanci dell’Asr et Labor un credito nei confronti della coop. Nuova Carnia il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  23. Bancarotta documentale per aver indicato sui bilanci della Ars et Labor un credito nei confronti del sig. Trebber il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale. Assolto in 1° grado
  24. Bancarotta documentale per aver indicato sui bilanci dell’Ars et Labor un altro credito nei confronti del sig. Trebber il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  25. Bancarotta documentale per aver indicato sui bilanci dell’Ars et Labor un credito nei confronti della coop. Carnia Case il cui valore non eccedeva i.l 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  26. Bancarotta documentale per aver indicato sui bilanci della Ars et Labor un credito nei confronti del sig. Nodar Nicola, il cui valore non eccedeva il 5% del valore nominale; Assolto in 1° grado
  27. Bancarotta per distrazione di £ 20.milioni.esguita a danno della Ars et Labor nel 1981; Assolto in appello
  28. Bancarotta per distrazione di £ 400 milioni eseguita a danno della Ars et Labor nel 1982/83; Assolto in appello
  29. Bancarottta per distrazione di £ 309 milioni eseguita a danno dell’Ars et Labor nel 1983/1984; Assolto in appello
  30. Bancarotta per dissipazione di £ 565 milioni eseguita a danno di Ars et Labor ngli anni 1983/84; Condannato per abbandono ricorso in Cassazione
  31. Bancarotta per distrazione di £ 320 milioni eseguita in danno della soc. Euroturist-invest. Negli anni 1983/1984; Assolto in appello
  32. Bancarotta per distrazione di £ 48 milioni eseguita in danno della Ars et Labor negli anni 1983/1984; Assolto in appello
  33. Bancarotta per distrazione di £ 487 milioni eseguita a danno della Euroturist- invest negli anni 1983/1984; Assolto in appello
  34. Bancarotta per distrazione di £ 30 milioni eseguita a danno della Ars et Labor negli anni 1983/1984; Assolto in appello
  35. Bancarotta per distrazione di £ 354 milioni eseguita a danno della Ars et Labor negli anni 1983/1984; Condannato per abbandono ricorso in Cassazione
  36. Bancarotta per distrazione della somma di £ 80 milioni eseguita in danno della Interedil s.r.l. Nell’anno 1983; Assolto in appello
  37. Bancarotta per distrazione della somma di £ 28 milioni esguita a danno della Interedil s.r.l. Nell’anno 1983; Assolto in appello
  38. Bancarotta per distrazione della somma di £ 182 milioni eseguita a danno della Interedil s.r.l. Nel 1983; Assolto in appello
  39. Bancarotta per distrazione della somma di £ 57 milioni eseguita a danno della Euroturis-invest. Nel 1984; Assolto in appello
  40. Bancarotta per distrazione della somma di £ 28 milioni eseguita a danno della Euroturist invest nell’anno 1984; Assolto in appello

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Commento:

L’on. Adriano Biasutti (già Presidente della Giunta regionale del FVG) in occasione dell’incontro avuto al ristorante “Al Fungo “di Gemona con l’on Zamberletti disse: L’ordine impartito da Magistratura Democratica era .”tagliare le teste”!.

Vedasi in proposito il volume “da gladio a cosa nostra” di Luigi Grimaldi con prefazione del magistrato, on. Felice Casson, edito da Edizioni Kappa Vu di Valliscig G & C. Udine.

La Ars et Labor s. coop. a.r.l. non venne dichiarata fallita ma subì la “liquidazione coatta” con provvedimento della regione Friuli Venezia Giulia. L’ Euroturist s.p.a. e la Interedil s.r.l. vennero dichiarate fallite su richiesta del Presidente del Tribunale di Udine

Mio fratello ebbe solamente le imputazioni di cui ai precedenti punti da 11 a 26 compresi. Venne condannato in 1° grado ad un anno e sei mesi di carcere, se non fosse morto sarebbe stato assolto come lo fui io.

3) -Breve storia delle TANGENTI pagate:

Premessa:

Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Udine dott. G. Buonocore, in occasione di una udienza si pose davanti a me – imputato – e disse “dott. Gennari o lei mi dice a chi ha pagato le tangenti oppure io chiedo cinque anni e mezzo di carcere.” Io sorrisi, egli chiese come promesso 5 anni e sei mesi di carcere, il Tribunale (Vitulli, Rifiorati ed un altro di cui non ricordo il nome ) mi comminarono 6 anni di pena. Non cedetti al ricatto in quanto non mi sembrava giusto che un magistrato ricattasse in tale modo un imputato.

Stetti 8 mesi (fra carcere ed detenzione domiciliare)..ristretto per reati di BANCAROTTA FRAUDOLENTA. Reati che tutti avevano chiarissimo che non avevo commesso! Avevo certamente invece commesso in più occasioni – il reato di corruzione.

Tangenti:

La “tangente” più divertente la pagai qualche anno prima del terremoto in Friuli.

Al laboratorio “ Igene e Profilassi di Udine “ lavoravano all’epoca il dott. Renzo Mattioni (vice direttore) il rag. Gino Meneghesso (ragioniere) ed il sig. Enzo Chiaruttini (sciacquino). Chiaruttini frequentava assiduamente moltissime osterie ad Udine. Messosi in lista con il Partito Socialista per il rinnovo del consiglio comunale prese tantissimi voti… da meritare un assessorato. Era pressoché analfabeta per cui come assessore avrebbe fatto danni quantomeno d’immagine. Le fu assegnata in alternativa (concordando ciò con l’on. Loris Fortuna) la Presidenza della casa di invalidità e vecchiaia “ LA QUIETE”. Immaginai che egli si preoccupasse del suo avvenire dopo finito il mandato quinquennale, in quanto era passato da “lavorante con il grembiulino” … a Presidente con autista …Difficile tornare a fare il …lavorante con grembiulino!.

Io come professionista collaboravo con il noto avvocato Amigoni di Trieste per risolvere una situazione patrimoniale difficile di certi signori Gallina. Bisognava convincere la Casa di Invalidità “La Quiete”, a comperare un immobile sito in Udine in via Micesio…Feci un assegno circolare “al portatore” di £ 5.000.000 lo misi in un portafoglio nuovo in pelle di coccodrillo, che acquistai per l’occasione, e ad Udine in Piazza Matteotti, al bar di fronte al mio ufficio dell’epoca, feci cadere il portafoglio sotto la sedia che occupava Chiaruttini. Quindi lo raccolsi lo porsi a Chiaruttini dicendogli: Presidente le he caduto questo!. Egli capì e mi fu grato ed amico fino a che visse. La Casa di Invalidità “La Quiete” comperò l’immobile.

Come Presidente della Solari Fratelli s.p.a. di Pesaris pagai circa 400.000.000 di lire in più trances al segretario amministrativo della Democrazia Cristiana di Roma dell’epoca (avvenne nell’anno del sequestro di Moro). Il contatto avvenne tramite il nostro rappresentante di Roma sig. Ferrante. Il primo incontro lo ricordo per i suoi spetti “spettacolari”.

Vennero a prendermi all’aeroporto di Fiumicino con una sfolgorante rolls-royce: Ci recammo a Roma centro, in un ufficio vicinissimo al parlamento. Parlai con un signore anziano (era il suo ufficio) questo signore che poi divenne deputato e presidente del “partito degli anziani” non poteva entrare in parlamento perché –come lui disse – era latitante!. Fummo a cena in una bellissima villa fuori Roma …Ricordo il cameriere in guanti bianchi, la posateria d’argento ed un enorme letto circolare con specchi sul soffitto…evidentemente per chi non si accontentava della cena. Io soggiornavo al Grand’Hotel in quanto il Presidente del gruppo, il Cav del Lav. dott. Duilio Bruseschi voleva che alloggiassi sempre – quando viaggiavo per le società del gruppo – nel miglior albergo della città. Avevo rilevato la FRATELLI SOLARI s.p.a. di Pesaris che dava lavoro a102 persone (praticamente l’intero paese di Pesaris) e stava per fallire. A seguito di queste ed altre acquisizioni di lavori ( orologi di controllo presso ministeri ecc.), la società ebbe una forte ripresa e realizzò il primo ampliamento dalla sua costituzione avvenuta nel 1725. L’immobile a Pesaris ove ha sede la società è oggi tale e quale l’ho lasciato io.

In Siria negli anni 1977 e 1978 gli accordi per le tangenti erano più articolati. Alcune cosche erano state tacitate con l’assunzione di un ingegnere (Rauf el Kayat) che peraltro aveva studiato a Roma parlava perfettamente l’italiano. Contatti con le altre cosche intermediare dei politici locali, li ebbi tramite in ns. Ambasciatore dott. Giacomelli. Il contratto con questi intermediari prevedeva un pagamento di $ 250.000 all’approvazione dell’accordo che avevo stipulato – dopo diverse e complesse trattative – con esponenti del Governo ed incontri con il ministro del turismo avv. Schialub. Incontrai il sig. Michel Merege a casa del ns. Ambasciatore la notte di S. Lucia ..in quanto l’Ambasciatore mi aveva invitato – già a tarda sera – per una bicchierata… perché…. sua moglie si chiamava Lucia ! L’accordo fatto successivamente presso l’ufficio di Merege lo depositati all’Ambasciata Italiana nella “cassaforte consolare” Al momento di ritirarlo però il cofirmatario avv. Clodel di Roma venne arrestato e successivamente imbarcato sul primo aereo in partenza per l’Italia. I fratelli Michel e Samir Merege vennero arrestati. (Mi venne riferito che uno.. fuggendo cadde da un tetto e perse la vita). Bruseschi spese mio tramite $ 20.000 con il comandante della polizia di Damasco per ottenere ciò.

Tangenti in Friuli:

Le tangenti in Friuli erano gestite da mio fratello. Io ne negoziai alcune. Negoziai in particolare l’assegnazione in contemporaneità di n° 10 appalti dell’Istituto Case Popolari (IACP) ad altrettante imprese. Il tutto venne gestito dal mio studio nel “Palazzo della Cooperazione” in via Cividale. Facemmo così poiché disponevo di 10 linee telefoniche e bisognava per coordinare le offerte contestuali ( con assegnazione di ciascun lavoro all’impresa che più si avvicinava per difetto alla media delle offerte rientranti nei parametri che mi erano stati segretamente consegnati) parlare contemporaneamente con più imprese. L’accordo con il presidente dell’IACP avvenne presso il ristorante “al Vitello d’Oro” in Udine la tangente concordata era il 5% da pagarsi in contanti o con preliminari saldati di vendita appartamenti da me costruiti ( con la società Euroturist Invest s.p.a.) in via Cividale. Mio fratello solitamente pagava le tangenti con libretti di risparmio al portatore che consegnava all’interessato normalmente n un luogo pubblico.

Tangenti in Irpinia:

Il terremoto in Irpinia avvenne il del 23/11/1980. Il 30 novembre ero già con l’on Zamberletti in Irpinia per organizzare la costruzione dei “prefabbricati leggeri provvisori” stante che in Friuli nel 1977 ne avevo realizzati in pochi mesi invernali ben 675 in vari comuni friulani.

Per le tangenti ed i “pagamenti in nero”, in genere mi ero organizzato in questo modo: Avevo istituito presso due banche ( B.Roma e Comit) due conti correnti che chiamavo “tesoreria” intestati a me come commercialista. In questi conti tutte le società che utilizzavano il servizio di tesoreria (circa 10, alcune mie, altre del gruppo Bruseschi, Italdecos di Udine , Chiementin di Roma, Conacal di Napoli) versavano gli esuberi di liquidità. Questi versamenti erano regolarmente contabilizzati dalla “tesoreria” da questa uscivano per pagare tangenti o altro..nero.. come “disponibilità a mani tesoriere”. Allorché reperivo un documento (fattura) atto a giustificare l’uscita la somma passava dal conto “disponibilità a mani tesoriere” al conto “pagamento fornitori” e tutto andava a posto.

Il meccanismo si inceppo allorché vi fu una vista “stranamente a sorpresa” con relative perquisizioni (come era avvenuto anche nel 1977) da parte della polizia tributaria. Per tale ragione una cospicua somma( circa 1.000 milioni di lire) rimase “ a mani tesoriere” ..da ciò l’imputazione per bancarotta fraudolenta per distrazione.

Elenco di alcuni pagamenti – relativi ai lavori in Irpinia – effettuati con le “disponibilità a mani tesoriere” e solo in parte non coperti da fatture.

  • £ 1.500.000.000 pari al 5% del valore di un appalto di 30 MILIARDI a Secondigliano
  • £ 500.000.000 pari al 5% del valore di un appalto di 10 MILIARDI a Secondigliano
  • £ 100.000.000 pari al 5% del valore di un appalto di 2 MILIARDI ad Avellino.
  • £ 640.000.000 pari al 8% del valore di una conc. di 8 MILIARDI a Muro Lucano.
  • £ 400.000.000 versati all’in Francovic per funzionari della ditta Metalca di Lubiana.
  • £ 190.000.000 v. Beltrame per il “Campo Oliva” dove allogg. 250 operai slavi.
  • £ 200.000.000 v. a Beltrame per funzionari della Do Emona Comerc. di Lubiana.
  • £ 200.000.000 v. con libretto “al portatore” a funzionari segreteria Zamberletti.
  • £ 550.000.000 per diarie irregolari versati a 250 operai iugoslavi.
  • £ 35.000.000 versati ad Agostino De Pascal …..perchè gli servivano.
  • £ 70.000.000 utilizzati per acquisto di autovetture poi regalate.
  • £ 30.000.000 a rag. Meneghesso AGCI Udine (oltre ad autovettura giulietta).
  • £ 30.000.000 a Fausto Carmignani AGCI Roma.
  • £ 25.000.000 versati ad AGCI Roma.
  • £ 25.000.000 v. ad ing., Ventre per rimborso tangente da lui pagata.
  • £ 20.000.000 versati all’on Filippo Caria…. perché gli servivano.
  • £ 4.515.000.000 Totale

Curiosità sulle modalità dei pagamenti:

Il pagamento di £ 1.500 milioni avvenne in più tranches. Facevo raccogliere da persone di fiducia ( fra cui la mia segretaria-capo sig. Adriana) £ 20.milioni per banca in contanti. Il sabato prima della partenza per Napoli venivano da me disposti in mazzette da 10 m., infilati in calze da donna ed avvolti attorno alla vita come una cintura, ( in tal modo non apparivano ai controlli). Così li portavo in aereo a Napoli.( 100 o 150 M. ogni viaggio) Qui venivano riposti nella cassaforte di Ruggero Ambrosio ( via De Pretis 42 – attico): Il danaro veniva quindi consegnato dal mio socio ed amico Ruggero , al rappresentante dei Politici ing. Tommasino De Capua. Tommasino de Capua è colui che ci indicò il ribasso che doveva essere fatto per vincere l’appalto (che in realtà era una “concessione”: il 21,50% in quanto l’impresa Volani – poi fallita – avrebbe fatto …il 20%. Mi dispiace ancora che l’impresa Volani sia fallita anche per non aver avuto questo lavoro in concessione. Lavoro ..che aveva a sua volta acquistato dai politici ….che ovviamente facevano il doppio giuoco!.

Le regolari fatture a fronte degli esborsi effettuati, me le forniva per la maggior parte Agostino de Pascale a cui regalai una automobile ed a cui per le fatture che ci dava –emesse da fornitori diversi, effettivamente esistenti – pagavo solo l’IVA. IVA che lui certamente non versava.

Circa l’aggiudicazione del lavoro di Santomenna le cose andarono così: su conforme indicazione di Stanislao Sibilia preparammo 5 offerte che vennero presentate a nome di altrettante importanti ditte fra cui la nostra. Ovviamente la nostra era la più conveniente per il comune di Santomenna. La tangente la pagammo a tranches in contanti con il solito sistema .. Ricordo che una notte Stanislao mi chiamò urgentemente per dirmi che gli avevo lasciato £ 650.000 in più di quanto concordato.

Mio fratello si tolse la vita un giovedì sera sapendo con certezza che il venerdi – prima dell’alba – sarebbero venuti ad arrestarlo. La sua borsa dove vi dovevano essere i documenti comprovanti alcuni pagamenti di tangenti ..scomparvero. Egli lasciò una lettera che sua moglie consegnò al Procuratore della Repubblica all’epoca dott. Caruso. Nella lettera riportava anche il fatto che io mi sarei addossato tutte le colpe per le tangenti pagate e lui da avvocato mi avrebbe difeso. Purtroppo nella gestione del CONAR di cui egli era presidente ed in relazione al quale egli pagò cospicue tangenti. Io non potevo proprio essere coinvolto !!. Il CONAR che affidò durante la presidenza di mio fratello lavori per parecchi miliardi di lire, era gestito esclusivamente da lui e dalla sua segretaria dott. Adriana Arnò.

Dunque venni imputato ed in due casi – su 45 imputazioni – condannato per reati che come tutti sapevano …..in primis il Procuratore della Repubblica ed i Magistrati Giudicanti non avevo commesso. Sono stato condannato perché non ho accettato il ricatto!. Mi esimo da giudizi morali su esponenti della Magistratura che utilizzano anche per fini di utilità giudiziale metodi – mio avviso – non eticamente a accettabili.

4) Riflessioni e valutazioni morali :

In verità nessuna delle società per cui ho operato, ne le persone che ne erano proprietarie, o le gestivano avevano un particolare “vocazione” per acquisire lavori da enti…pagando tangenti.! La Solari aveva una elevatissima capacità professionale costruita in quasi 300 anni di storia per cui i suoi prodotti erano certamente nel rapporto qualità/prezzo ..i migliori.

La cooperativa Ars et Labor costruiva case per enti pubblici dall’immediato dopo-guerra, aveva un “invidiabile” ufficio di elaborazione di offerte.

Già nel 1970/80 tutto questo serviva ben poco. Se si voleva continuare a lavorare e non chiudere licenziando decine e decine di lavoratori, bisognava capire ed adattarsi alle nuove regole: Pagare le tangenti. Ciò superando il difficile “impatto” morale e correndo il rischio di cadere nelle “fauci” della magistratura.

La magistratura in Italia mette in pratica un principio che è proprio della religione Cristiana…”Tutti sono peccatori. Dio è giusto ed è buono..”

Con Berlusconi, con me la magistratura è stata (relativamente) giusta con altri .. Coop Rosse, Fiat ed altri peccatori, è stata buona. .non è nemmeno andata a vedere quali reati avevano commesso. Tuttavia non si può recriminare se la magistratura è stata giusta ne imputargli di non aver perseguito i reati…che non ha visto, non avendo indagato per vederli!!!

5 ) Perché mio fratello si suicidò:

Io pagavo le tangenti in Irpinia, mio fratello le pagava in Friuli. Ricordo che mi raccontò – come stranezza – che il dott. Filippo Prost (segretario di Zamberletti) voleva essere pagato con libretti di risparmio ”al portatore “ da 100.000.000, mentre Renzo Mattioni ( presidente dell’IACP di Udine) ed il socialista on. Franco De Carli preferivano preliminari saldati di acquisto appartamenti. ( Personalmente ho firmato due preliminari: entrambi per appartamenti in Via Cividale – palazzo della cooperazione – 4° scala , secondo piano).

Vi fu un primo procedimento penale ove erano imputati di “false fatturazioni e mi pare bancarotta “ mio fratello, l’ing. Sandro Martinis, una delle mie impiegate la rag. Bruna Mos. Tutti e tre in quanto legali rappresentati rispettivamente di Ars et Labor s. coop. a r. l. ; Italdecos s. p. a. ; Interedil. s.r.l. Io dovevo essere ascoltato come testimone. Quando entrai in aula il Procuratore della Repubblica dott. Baiti disse ..che non poteva accettare la mia testimonianza in quanto se vi fossero stati i reati ascritti agli imputati, avrei dovuto essere incriminato anche io.

Assistetti perciò alla prosecuzione del processo seduto fra il pubblico vicino a due militi della polizia tributaria.

Il Presidente del Tribunale rivolgeva domande agli imputati e questi rispondevano sempre “noi tutti seguivamo la disposizioni del dott. Giovanni B.. Gennari “. Questa recita si ripeteva quasi ad ogni domanda, al punto che il Procuratore della Repubblica dott. Baiti, ad un certo momento rifece il verso dicendo ad alta voce,,,, “decideva tutto il dott. Gennari. Basta con questo ritornello !”

Alla fine del processo lo stesso dott. Baiti annunciò che chiedeva l’assoluzione di tutti gli imputati in quanto il reato non sussisteva. Egli aggiunse che quella istruttoria mai avrebbe dovuto arrivare in Aula a far perdere tempo a tutti.

La cosa finì li, tuttavia negli imputati e nei loro avvocati e per tutti nell’avv. Franz amico ed avvocato di mio fratello, rimase il convincimento che l’addossare ogni colpa a me salvasse loro, ed in particolare salvasse il cliente dell’avv. Franz – mio fratello – .

Il avevo gli avvocati Antonio Sartoretti e Renato Cicuttini. La nostra strategia era un’altra e cioè difendersi dalle imputazioni di bancarotta fraudolenta ..in quanto realmente il reato non c’era…. alla fine ..se non fossimo riusciti in questo intento dichiarare e provare il pagamento di tangenti, facendo nomi e cognomi ed ottenendo la derubricazione del reato da “bancarotta fraudolenta” a quello di “ corruzione” fruendo della prescrizione (più breve per questo tipo di reato) Ciò lo ritenevamo possibile in quanto quella era la verità . Questa verità era risaputa , ed alla fine la si poteva confessare e provare anche con documenti di data certa (assegni incassati dai beneficiari e da noi recuperati presso le banche). Come già ho detto lo stesso procuratore dott. G. Buonocore in un processo che mi vedeva imputato mi disse: “ dottor Gennari dica a chi ha pagato le tangenti altrimenti chiedo per lei una pena di 5, anni e 6 mesi”. Così egli fece e venni condannato a 6 anni! (Giudici Vitulli, Rifiorati ed un altro che non ricordo).

Venne il processo in cui -assieme a mio fratello – ero imputato di bancarotta fraudolenta. Vi fu una prima udienza in cui comparimmo entrambi. In questa udienza si chiese e si ottenne un rinvio. Non mi arrivò mai la citazione alla seconda udienza. Mio fratello così consigliato dall’avv. Franz ottenne che l’ufficiale giudiziario non riuscisse a consegnarmi l’invito all’udienza. In quell’udienza l’avv- Franz chiese ed ottenne per mio fratello la separazione dei procedimenti. (Certamente non avrebbero potuto mio fratello ed il suo avvocato – me presente – attribuirmi tutte le colpe ). Egli proseguì dunque da solo contando di essere assolto e preservandosi così dalla “vergogna di una condanna” tanto temuta dalla moglie avv. Mariella Montemurro e dalla sua segretaria dott. Adriana Arnò. Entrambe queste donne – di origine piccolo-borghese – laureate con ottimi voti – figlie di diligentissimi funzionari di stato, non avrebbero sopportato lo scandalo di una condanna di mio fratello. Già erano visibilmente esaurite a causa della imputazione e del protrarsi del processo. Lo stesso processo – e di più una condanna – avrebbe irrimediabilmente compromesso la immagine di mio fratello come irreprensibile professionista, così cara alle due donne a lui vicine. La reputazione della sua famiglia avrebbe subito una macchia indelebile. Perciò egli seguì i loro suggerimenti che peraltro erano i medesimi suggerimenti fornitigli dal suo avvocato e dal comune amico Renzo Mattioni il quale – in tal modo – avrebbe messo a riparo anche se stesso.

In realtà era obiettivamente più conveniente che io solo eventualmente “perdessi l’immagine” piuttosto che tutti e due. Non andò così. Mio fratello – nonostante anche la sua appartenenza alla medesima obbedienza massonica del. Presidente del Tribunale giudicante dott. Vitulli – venne condannato.

Per giunta egli era stato presidente del CONAR (consorzio nazionale per la ricostruzione del Friuli) e le tangenti pagate da lì non potevano in alcun modo vedermi coinvolto.

Il CONAR venne costituito ad Udine dopo in faticoso accordo politico fra le forze imprenditoriali a livello regionale. Io rappresentavo l’associazione delle cooperative AGCI e volevo che alle cooperative venisse assegnato – secondo gli accordi nazionali il 25% dei lavori. Tutti erano contrari in quanto vi era una sola cooperativa friulana in grado di assumere questi lavori ed era quella che io rappresentavo. Il 25% per una sola cooperativa era troppo . Raggiunsi personalmente un accordo con l’avv. Comelli Presidente della Giunta Regionale. Il presidente del consorzio CONAR nel momento in cui arrivavano i soldi sarebbe stato indicato da me. Perciò il secondo presidente fu mio fratello. (Prima fu Presidente il rappresentante della Nuova Pignone – morto in un incidente nautico , pio mio fratello – suicidato – poi l’imprenditore triestino Riccesi – incarcerato.-). Interessante rilevare la trafila finanziaria del denaro ed immaginare il motivo della stessa. Il denaro da Roma passava alla Regione, da questa al Commissario Straordinario (ing. Chiavola), da lui al consorzio CONAR, da questo ai consorzi dì imprese , da qui a ciascuna impresa.! Alla fine lavoravano gli artigiani – ovviamente poco pagati – !

Le tangenti che pagò mio fratello come presidente del CONAR non potevano assolutamente riguardarmi. Egli gestì questa carica unitamente alla sua segretaria dott. Adriana Arnò, amica d’infanzia e presso la quale passo la notte prima del suicidio e dopo essere stato ad una cena dove vi era anche il giudice dott. Vitulli ed il giornalista carissimo amico anche mio, dott. Piero Villotta.

Mio fratello alle ore 11,00 del mattino incontrò il Procuratore della Repubblica dott. Caruso. Da questo dialogo capì che non poteva salvare la sua “dignità” pur avendo deciso ed attuato il mio sacrifico per la sua immunità. Alle ore 17,00 circa si tolse la vita. Conoscendolo so che provò un sentimento ed un dolore tremendo ed incessante paragonabile solo quello sicuramente provato da Giuda quando sacrificò il suo Maestro.

Lasciò una lettera alla moglie – lettera che la stessa Mariella Montemurro su mia insistenza, che feci tramite il dott. Renzo Mattioni di malavoglia consegnò al Procuratore dott. Caruso – in questa lettera mio fratello parlava anche di me. Perciò suo figlio Giuseppe sulla tomba del padre che stava per essere sepolto mi disse. “Lui ti voleva bene”. Le memorie, che egli voleva consegnare alla Procura e per cui tempo prima intervistato dal messaggero veneto disse “le tangenti si pagano in Friuli come dappertutto in Italia” sparirono . Se così non fosse stato sarebbe emersa la sua posizione e quella della dottoressa Arnò nella gestione delle somme del CONAR destinate ai politici e loro emissari. Non fu compromesso nemmeno il dott. Renzo Mattioni, mio compagno di scuola e di università, mio amico d’infanzia ma che da allora non vidi più. La figura morale di mio fratello e del dott. Mattioni furono così preservate dal disonore di ulteriori imputazioni ed incarcerazioni. Mio fratello si uccise quando ebbe chiaro – stando per essere arrestato il giorno successivo – che l’aver seguito il consiglio dell’avvocato, della moglie e degli altri che ho citato, di sacrificare me per salvare la sua onorabilità era fallito.

A volte incontro il suo avvocato dott. Franz. Leggo nel suo volto la domanda “come mai il dott. Gennari non mi rimprovera nulla?’. Mia cognata Mariella fino ad oggi non poteva veramente fare altro che diffamarmi attribuendomi la responsabilità morale del suicidio di mio fratello, specie nei confronti dei suoi figli. Cosa sarebbe successo se essi avessero conosciuto la parte avuta da lei e dalla sua “amica” Adriana Arnò e dello stesso Mattioni in questa vicenda ?. Come avrebbero potuto i suoi figli crescere nella normalità se avessero conosciuto la vera causa di ciò che era accaduto? Oggi a 30 anni di distanza tutti sono adulti e… si può suonare la sveglia!!!

6) Richiesta danni:

In 40 casi sono stato inquisito processato per 22 anni per reati, proprio non commessi. Infatti sono stato assolto. In due casi sono stato condannato per reati che – come era da sempre chiarissimo per tutti – non ho commesso. Ho richiesto e presentato la documentazione autentica per la revisione dei processi conclusi con condanna ed ora sulla mia fedina penale è scritto: NULLA . Mi limito a ripetere i danni di ogni natura subiti, ed a fronte dei quali chiedo allo Stato italiano un risarcimento complessivo e forfettario di € 100.000,00 per ogni mese che – a causa di ciò – non sono stato iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti. Secondo il conteggio che segue:

Periodo di non iscrizione dal 1 01 1996 a tutto l’11 07 2018 (data in cui mi sono nuovamente iscritto) = Mesi 258 x 100.000 = € 25.800.000,00 ( diconsi euro venticinquemilioniottocentomila,00)

CaV. Uff. dott. prof. Giovanni (già Giovannibattista) Gennari


Per approfondimenti: gbgennari@libero.it